L’erica, calluna vulgaris, appartiene alla famiglia
delle ericaceae, è originaria del Sudafrica e della zona mediterranea anche se
al giorno d’oggi ne esistono più di 700 specie diffuse in tutto il mondo. Il suo nome, calluna, deriva
dalla parola greca kalluno che significa spazzare, è
dovuto dall’uso che, in tempi remoti, si faceva dei ramoscelli delle piante,
adoperati per creare delle scope.


Secondo
alcune credenze celtiche, invece, le piante di erica erano la dimore delle fate
e per evitare di essere rapiti da queste era sconsigliato addormentarsi vicino
ad esse. Secondo altre versioni della tradizione celtica, invece, era
sconsigliabile dormire nei pressi dell’erica perché la pianta aveva il potere
di aprire le porte dell’Aldilà.

Nel linguaggio dei fiori e delle piante l’erica ha
assunto nel corso dei secoli significati diversi a seconda del colore dei suoi
fiori: l’erica dai fiori di colore bianco, che riesce a crescere nei luoghi
più impervi ed aridi, ha simboleggiato per tutto l’ottocento e, continua ancora
oggi a simboleggiare il sentimento della solitudine, e
infatti il fiore ideale da regalare quando si vuole esprimere la una richiesta
di affetto e compagnia; l’erica di colore rosa, invece, nella tradizione romantica
è associata alle persone malinconiche, tale associazione la si deve al fatto
che numerosi poeti e artisti si recavano nelle brughiera, dove l’erica fiorisce
prosperosa, per riacquistare la speranza, da questa associazione si trae
l’antico significato simbolico dell’erica di colore rosa, ovvero quello della speranza che i sogni e i
desideri si avverino.
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