L’erica, calluna vulgaris, appartiene alla famiglia
delle ericaceae, è originaria del Sudafrica e della zona mediterranea anche se
al giorno d’oggi ne esistono più di 700 specie diffuse in tutto il mondo. Il suo nome, calluna, deriva
dalla parola greca kalluno che significa spazzare, è
dovuto dall’uso che, in tempi remoti, si faceva dei ramoscelli delle piante,
adoperati per creare delle scope.
L’erica nell’antichità era considerata una pianta magica, per
questo motivo veniva utilizzata per costruire le scope, da impiegare per la
pulizia dei templi degli Dei, e per produrre il legno da ardere, utilizzato per
cuocere il pane da usare durante alcuni rituali sacri. Ancora oggi si considera
l’erica una pianta purificatrice, tradizionalmente si crede che gli ambienti
puliti con scope di erica vengano purificati dalle energie negative e che
bruciare dell’erica essiccata, come se fosse incenso, serva a tenere lontani
gli spiriti maligni. Inoltre, il legno dell’erica è stato ed è ancora
utilizzato per la costruzione delle pipe, in quanto ha una buona capacità di
resistenza ai deboli fuochi.
Secondo
alcune credenze celtiche, invece, le piante di erica erano la dimore delle fate
e per evitare di essere rapiti da queste era sconsigliato addormentarsi vicino
ad esse. Secondo altre versioni della tradizione celtica, invece, era
sconsigliabile dormire nei pressi dell’erica perché la pianta aveva il potere
di aprire le porte dell’Aldilà.
Oltre
a crescere spontaneamente, nel corso dei secoli l’erica venne coltivata come
pianta da giardino, in quanto i suoi fiori venivano e vengono ancora oggi
utilizzati per creare le composizione di fiori secchi. Inoltre si iniziò a
coltivare l’erica perché le sue foglie fresche, raccolte nei mesi di agosto e
settembre, nella medicina naturale sono un efficace rimedio per le
infiammazioni della bocca. Anche gli antichi conoscevano le proprietà lenitive
e antinfiammatorie dell’erica e la utilizzavano creando un decotto che aggiunto
all’acqua del bagno dava sollievo alle persone che soffrivano di dolori reumatici.
Nel linguaggio dei fiori e delle piante l’erica ha
assunto nel corso dei secoli significati diversi a seconda del colore dei suoi
fiori: l’erica dai fiori di colore bianco, che riesce a crescere nei luoghi
più impervi ed aridi, ha simboleggiato per tutto l’ottocento e, continua ancora
oggi a simboleggiare il sentimento della solitudine, e
infatti il fiore ideale da regalare quando si vuole esprimere la una richiesta
di affetto e compagnia; l’erica di colore rosa, invece, nella tradizione romantica
è associata alle persone malinconiche, tale associazione la si deve al fatto
che numerosi poeti e artisti si recavano nelle brughiera, dove l’erica fiorisce
prosperosa, per riacquistare la speranza, da questa associazione si trae
l’antico significato simbolico dell’erica di colore rosa, ovvero quello della speranza che i sogni e i
desideri si avverino.